Salute dell'intestino Sindrome dell'intestino irritabile
Sindrome dell'intestino irritabile: cause, sintomi e rimedi
Sindrome da intestino irritabile: cos'è?
La sindrome dell’intestino irritabile (IBS), anche conosciuta come sindrome del colon irritabile o colite, è la più comune tra i disturbi funzionali gastrointestinali.
I sintomi dell’intestino irritabile
Nella sindrome dell’intestino irritabile, i sintomi, che possono durare per giorni, mesi o anni, si dividono in due classi.
Gastrointestinali (in assenza di cambiamenti strutturali dell’intestino):
- dolori addominali (specialmente nella parte bassa dell’addome);
- episodi frequenti di diarrea e/o stitichezza;
- gonfiore addominale;
- sforzo eccessivo o senso di urgenza nella defecazione;
- senso di evacuazione incompleta;
- presenza di muco nelle feci.
Extragastrointestinali:
- senso di debolezza generale;
- cefalea;
- dolore al collo e alla schiena;
- disturbi del sonno;
- fibromialgia;
- disturbi di natura psichiatrica come ansia e depressione.
Colon irritabile: cause
Non è chiaro cosa provochi la sindrome dell’intestino irritabile, in quanto si tratta di una patologia complessa e multifattoriale, nella quale concorrono fattori genetici, ambientali e psicosociali. Tra le cause fisiologiche si riscontrano una motilità alterata del tratto gastrointestinale, una maggiore sensibilità della parete intestinale (iperalgesia viscerale), sensibilità ad alcuni alimenti e alterazioni nel microbiota intestinale. Tra i fattori psicosociali sono presenti stress, ansia e disturbi del sonno.
Che relazione esiste fra stress e intestino irritabile?
Lo stress psicologico è un fattore importante per lo sviluppo della sindrome dell’intestino irritabile. Vi è una relazione bidirezionale tra cervello e intestino (asse intestino-cervello) che fa sì che l’esposizione a fattori di stress cronici influenzi la composizione del microbiota intestinale, causando disbiosi (dismicrobismo intestinale). La disbiosi caratterizza l’intestino irritabile.
Infine, si ritiene che la composizione del microbiota possa a sua volta influenzare i processi cerebrali, il comportamento e gli stati emotivi.
Si possono prendere i farmaci antidiarroici a base di microorganismi vivi per l’intestino irritabile?
Nei pazienti con IBS viene spesso riscontrata un’alterazione del microbiota intestinale e un aumento dei sintomi in seguito alle infezioni del tratto intestinale. Ristorare l’equilibrio della flora batterica intestinale con l’utilizzo di farmaci antidiarroici a base di microorganismi vivi può essere utile per alleviare i sintomi dell’IBS.
Saccharomyces boulardii per il colon irritabile
Saccharomyces boulardii, il principio attivo della linea Codex, si è dimostrato adatto per trattare i sintomi dell'IBS. Questo farmaco può ripristinare la funzione barriera dell’epitelio intestinale nei pazienti con IBS modulando la risposta immunitaria intestinale. Questo può avere effetto sui sintomi e sull’ipersensibilità associata a una barriera intestinale alterata.
In che formato è meglio prendere Codex per la sindrome dell’intestino irritabile?
Per alleviare i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile, è indicato l’utilizzo di Codex bustine, che può essere usato anche per prevenire e trattare il dismicrobismo intestinale indotto da antibiotici e sulfamidici e la “diarrea del viaggiatore”, e per curare diarree acute a varia eziologia e candidosi intestinale.
Inquinamento ambientale e salute intestinale sono correlati
Sembrerebbe proprio di sì. Stando ad alcune interessanti ricerche
Sindrome dell’intestino irritabile e stigma: come superarla
Molti esperti hanno stilato nel tempo una serie di consigli utili per migliorare la qualità di vita di chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile, non esistendo una cura specifica. Abbiamo qui riassunto le suggestioni principali, promosse anche dall’Istituto Superiore di Sanità.
- Camminare con costanza
- Masticare lentamente
- Consumare pasti leggeri e frequenti
- Tenere un diario alimentare per imparare a conoscersi e a riconoscere alcuni campanelli d’allarme
- Evitare gli sbalzi termici
Esistono inoltre una serie di alimenti che sono sconsigliati per chi soffre di questa sindrome:
- Latticini
- Dolcificanti
- Bevande gassate
- Pesche, pere, uva, prugne
- Cavoli, broccoli, carciofi, rucola, cipolle
- Tè, caffè
- Spezie
- Legumi